Pregi di questa escursione includono la bellezza del paesaggio naturale, la vista panoramica verso le Piccole Dolomiti e l’ampio sguardo gettante su parte del bacino dell’Eridio; unica sfida è superare il ripido e selvaggio crinale sotto il Monte Paghera in direzione del Dosso Sassello dove è richiesta molta attenzione specie nel tratto più impervio ed esposto del sentiero ; i tratti vanno affrontati cautamente con tecnica di arrampicata all’indietro utilizzando gli appigli naturali che si trovano sul percorso. Giunti al passo di Costa Verde il camminamento ritorna semplice e piacevole fino alla croce di vetta che è posta su un inerbito e pianeggiante promontorio , la cima vera e propria resta un centinaio di metri più arretrata della precedente e di qualche decina di metri più in alto sul prolungamento della dorsale da cui si proviene. Anche qui la vista è spettacolare e sotto di noi s’ intravede il contorno del lago prossimo al suo estuario : il Chiese. Alternativa al percorso proposto, risultante impegnativo dal lato tecnico , è di intraprenderne uno più moderato, partendo dal lago in località Pieve di Idro e salire fino qui, poi proseguendo fino al Passo di Costa Verde per discendere il sentiero che porta in Loc. Tre Capitelli e quindi ritornare al luogo di partenza attraverso la riva del lago.
Ascesa : 700 mt. circa
Lunghezza anello : 11,5 Km.
Durata : 5,00 h.
Altitudine partenza : 375 mt.
Altitudine max. : 975 mt.
Periodo : Tutto l’anno
Difficoltà : EE (Escursionisti Esperti)
Punti interesse : Paesaggistico (bacino dell’Eridio)
Tipo percorso : ad anello(strada sterrata, sentiero, passaggi in cresta e per brevi e ripidi canali, strada statale asfaltata )
Appoggio : nessuno
Equipaggiamento : abbigliamento da trekking
Da Brescia si prende la tangenziale per Salò. In prossimità di Villanuova si continua in direzione del Lago d’Idro direzione Madonna di Campiglio, terminata la tangenziale si continua su strada provinciale prima attraversando l’abitato di Vestone e poi quello di Lavenone, appena usciti dal paese e attraversato il ponte sul torrente Abbioccolo sulla sinistra si trova un esiguo spazio per lasciare l’auto e a fianco una ripida strada cementata che sale il versante della montagna in direzione della Val Canale.
L’itinerario escursionistico parte dal paese di Lavenone appena dopo il ponte sul torrente Abbioccolo. Si può parcheggiare l’auto in una piccola radura sulla sinistra della statale per Idro. Nei pressi troviamo le indicazioni del sentiero n. 438 del CAI che ci indirizzano lungo la carrabile inizialmente cementata che sale rapidamente in direzione della valle.
Proseguiamo per la Val Canale su strada sterrata che in alcuni tratti si incunea tra le sponde rocciose della valle. Alcuni tornanti e si sale di quota rapidamente fino a un bivio che separa la carrareccia principale che prosegue verso sinistra al passo Zeno e una strada inerbita sulla destra che rimane sotto la cima Paghera. La si segue superando in diagonale tutto il versante ovest raggiungendo il pascolo in alto con una malga in disuso.
Nel prato si interseca il sentiero che proviene dal passo di Cocca Bassa non di facile individuazione è che prosegue verso destra in direzione del passo di Costa Verde, un altro sentiero invece porta verso la Cima Paghera molto più a sinistra rispetto al nostro itinerario.
Questo prosegue in quota tra boschi e radure fino a dove il crinale si fa più impervio e più scosceso. Il panorama in questo punto si getta sulle vallate sottostanti tra cui quella già percorsa e quelle del lago sulla nostra sinistra, non di meno le cime più arretrate e al di la della valle e molto più alte , tra cui la Cima San Zeno e La cima Meghè nelle piccole Dolomiti.
Il percorso si fa sempre più serio nell’approccio del sentiero che scende in direzione di alcuni calanchi dove è necessario utilizzare anche alcuni appigli naturali per la progressione per non scivolare più in basso. Ci avvaliamo di qualche gradini nella roccia e di qualche arbusto per proseguire la nostra discesa in sicurezza fino ai traversi sottostanti più riparati dalla vegetazione.
Discesa verso Pieve d’ Idro
L’arrivo al passo di Costa Verde avviene dopo aver percorso il tratto impegnativo tra calanchi , canali e le guglie alla quota di 870 metri di altitudine. Da qui si può scendere direttamente in località Tre Capitelli per quanti decidessero di affrontare un itinerario meno impegnativo per il Dosso Sassello partendo da Pieve e rientro dalla riva del lago.
Salita verso il Dosso Sassello: dal passo di Costa Verde si prosegue lungo il sentiero che porta al Dosso Sassello. La salita è abbastanza semplice e non richiede particolari attenzione tranne di non esporsi troppo una volta giunti in vetta in quanto il lato che si affaccia al lago è a strapiombo, inoltre il luogo offre una visuale da nord a sud su tutta vallata .
Una croce in legno a cui è appeso uno svolazzante tricolore fa da sfondo al circolo di montagne nel comune di Treviso Bresciano tra cui il Monte Besume, Il Manos ed il Carzen nonchè il dosso Turmen dove , durante la prima guerra mondiale , fu eretto il Forte di Valledrane. In lontananza si vede Vestone e più prossimo l’abitato di Lavenone da cui siamo partiti. Ora dovremo affrontare la dolce discesa che tra carpini e faggi ci porterà ai piedi del lago attraverso il sentiero delle Coste della Pieve, consigliato anche a chi ha un minimo di esperienza nelle camminate in montagna ed un minimo di allenamento fisico.
Rientro punto di partenza
Non mancano lungo il percorso, opportunità per conoscere meglio il territorio tramite cartelli esplicativi sulle attività regolarmente svolte nel passato, un esempio lo è la produzione del carbone di legna che in tempi remoti si produceva preparando cataste di tronchi per poi essere ricoperti di terra e accesi con fuoco che non potesse permettere una combustione completa(Poiat). Il residuo di terre nerastre rinvenute in questo luogo (Aiale) fa supporre che questo luogo fosse proprio il giaciglio di queste empiriche lavorazioni.
Scendendo ulteriormente incontriamo i segni antropologici del territorio con delle cascine trasformate per la ricezione turistica o villetta privata sparpagliate per i prati, e infine a sfociamo nella strada statale al crocevia dove bar e ristoranti effettuano servizio prevalentemente estivo. Al muro contenitivo di un giardino è dipinta un insegna sulle località che si possono raggiungere.
Ci resta che raggiungere il parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto. Andrò solo io a recuperarla possibilmente scarico di zaino e attento a procedere con cautela lungo la statale per non essere investito da alcuno. Purtroppo non è stato possibile fare altrimenti in quanto è il solo passaggio obbligato a meno di aver lasciato una seconda auto nei pressi della Pieve o di nuotare nelle acque del fiume in quel tratto ricco rapide turbolenti. Che Dio salvi le acque del lago e il fiume Chiese.
Alfredo Chiodi
Accompagnatore di Escursionismo del CAI di Gavardo sottosezione di Brescia.Esperto conoscitore delle montagne bresciane in particolar modo di quelle della ValleSabbia ,territorio in cui vive ed effettua le sue escursioni .Collaboratore dell’equipe di vivilavalsabbia.com
Titoli di AE AEI
Cosa puoi trovare nei dintorni
Ottieni consigli pratici basati sulla nostra esperienza e avventure.