Questo itinerario ad anello porta a scoprire quei luoghi di interesse storico militare legati alla difesa del territorio italiano durante la prima guerra mondiale da parte dell’apparato militare austro-ungarico appostato lungo la dorsale alpina tra il lago di Garda e il lago d’Idro . I luoghi che toccheremo saranno un valido presidio ,assieme ai complessi fortificati di Anfo e Valledrane, per sbarrare l’avanzata verso sud lungo la valle del Chiese per scongiurare l’ingresso nella valle Padana.
Ascesa : 1050 mt.
Lunghezza anello : 11,7Km.
Durata : 5,00 h.
Altitudine partenza : 380 mt.
Altitudine max. : 1420 mt.
Periodo : primavera, estate, autunno
Difficoltà : E (Escursionistica )
Punti interesse : Storico della guerra, paesaggistico
Tipo percorso : gran parte su sentiero ghiaioso
Appoggio : Rifugio Monte Stino
Equipaggiamento : abbigliamento da trekking
Terminata la superstrada della Valle Sabbia in località Nozza di Vestone continuare su strada statale fino a Pieve d’Idro . Qui ci si porta sulla sponda destra del lago in direzione della strada per Capovalle. Appena fuori paese seguire la strada litoranea in direzione di Vantone e poi Vesta. Prima di entrare nella frazione, in località Parole, sulla destra troviamo una strada privata con alcune segnaletiche verticali che indicano le varie destinazioni della zona , tra cui quella che vogliamo intraprendere. Sulla sinistra verso il lago troviamo alcuni slarghi per parcheggiare le auto.
In località Vesta, ancor prima dell’interruzione della strada , in località Parole sulla destra troviamo le indicazioni per innumerevoli itinerari della zona.Il nostro itinerario partirà proprio dalle rive del lago e salirà verso i prati del monte Stivo attraversando boschi e valloni fino a toccare la panoramica sommità del comprensorio montuoso. Seguiamo per un breve tratto la ripida strada sterrata che porta a una proprietà privata. Successivamente faremo una deviazione per prendere il sentiero N.455 fino alla deviazione successiva N. 454 da dove saliremo il ripido versante in mezzo al bosco. Questo itinerario coincide anche con il lungo tracciato Anello della Valle Sabbia (AVS)identificato anche dalla numerazione 550 comune in tutto il suo percorso in terra valsabbina e anche dell’Alta Via dei Forti di colore nero e blu. Come detto il sentiero sale abbastanza sostenuto con tortuosi tornanti fino a culminare in un luogo panoramico con una spiazzo ideale per una sosta data la presenza di panchina e tavolo da pic-nic.
Durante la salita la presenza di una varietà incredibile di piante, a seconda dell’altezza raggiunta, offre un esperienza immersiva nella natura, senza parlare della tranquillità che questi luoghi suscitano. Il sentiero nonostante la ripidezza e il luogo selvaggio è ben mantenuto e offre viste panoramiche su tutto il lago.
Proseguendo il nostro cammino, dopo una sosta ristoratrice in questo luogo panoramico, giungiamo ad avvistare lo stendardo tricolore posto alla sommità della nostra meta. Transitando sotto uno spuntone di roccia notiamo alcune insenature scavate dai militari come riparo e punti di avvistamento sulla vallata sottostante.
Raggiungiamo la cima per una comoda scalinata protetta da un corrimano di metallo, e increduli ammiriamo sotto di noi il bacino lacustre del lago d’Idro in tutta la sua estensione.
Questi luoghi furono durante la prima guerra mondiale presidi militari a difesa del territorio italiano, alcune scritte lapidee e reperti bellici ricordano quei giorni. Un museo allestito in una galleria scavata nel promontorio roccioso e inespugnabile, raccoglie gli oggetti più disparati utilizzati in quel frangente. Non di meno è quello di Capovalle, comune più alto della provincia di Brescia, ubicato ai piedi del Monte Sino, dove sono raccolte e catalogate le testimonianze legate alla guerra.
Lasciato il punto di osservazione ci dirigiamo verso il rifugio Stino ubicato sul versante sud del promontorio dove ampi prati erbosi si affacciano verso la Valvestino contornata dalle montagne del Parco del Garda. Il rifugio e raggiungibile da entrambi i laghi con una strada asfaltata che s’inerpica da Zumiè frazione di Capovalle, nel periodo estivo quasi sempre percorsa dai turisti che salgono ad esso per gustare ottimi menu locali che il gestore sa cucinare.
Scendiamo a ridosso del rifugio per prati sendendo in direzione di un’ altissima antenna ben visibile da lontano, il sentiero qui è il N. 477 nell’elenco del Cai ma poco segnalato comunque coincidente con AVF Alta via dei forti fino dove si trova un luogo attrezzato per preparare grigliati e una copertura con panchine e tavoli. Questo luogo lo si può raggiungere anche con le vetture direttamente dalla Loc. Mandoal di Capovalle.
Da questo luogo inforchiamo il sentiero N. 455 ben segnalato poco avanti che ci riporterà al punto di partenza attraversando quasi completamente il fianco nord della montagna, muovendosi in diagonale il sentiero segue costone boschivo raggirando alcuni valloni che scendono dalle alture precedentemente raggiunte. Lungo il percorso incontriamo diversi massi erratici granitici trasportati dal ghiacciaio nel periodo glaciale e qui depositati dopo il disgelo.
L’itinerario si conclude ripercorrendo la strada parzialmente percorsa all’andata fino a giungere sulle rive del lago. Questo è un itinerario veramente da assaporare in particolare nel periodo estivo o prima che sopraggiungano le giornate più corte. L’interesse naturalistico e storico per la zona è al primo posto sebbene l’approccio ai suoi sentieri non sia del tutto scontato. La severità del luogo e il dislivello da sostenere presupporre il possesso di una discreta conoscenza di tecniche di orientamento e di resistenza alla camminata , eventualmente fatevi accompagnare nell’esplorazione da chi conosce il territorio. Alternativa è visitare solamente la parte alta raggiungendola da Capovalle, con meno dislivello, o meglio ancora dal rifugio dove è fruibile anche da un non esperto.
Alfredo Chiodi
Accompagnatore di Escursionismo del CAI di Gavardo sottosezione di Brescia.Esperto conoscitore delle montagne bresciane in particolar modo di quelle della ValleSabbia ,territorio in cui vive ed effettua le sue escursioni .Collaboratore dell’equipe di vivilavalsabbia.com
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