Questo itinerario ad anello è uno dei più remunerativi trekking che si possono compiere in una sola giornata. L’intero percorso può essere effettuato in senso orario o antiorario a seconda della provenienza partendo dalle estremità nord del lago oppure dal suo estuario . Vale ricordare che data la sua lunga percorrenza è necessario avere una adeguata preparazione al cammino e nella parte più in quota (sentiero dei Contrabbandieri) passo sicuro e non avere problemi di vertigini. Possibilità di rientro alla base di partenza, per qualsiasi evenienza, con il servizio di trasporto navale del lago (solo nel periodo estivo).
Ascesa : 500 mt. circa
Lunghezza anello : 30 Km.
Durata media;: 7h 30′
Altitudine partenza : 380 mt.
Altitudine max. : 570 mt.
Periodo : consigliato in primavera, ,autunno
Difficoltà : E(escursionistica)
Punti interesse : ciclopedonale pian d’Oneda,sentiero Contrabbandieri,Rocca d’Anfo,chiese del lago
Tipo percorso : ad anello(ciclopedonali,strada asfaltata, sentiero sassoso , sentiero con funi di protezione metalliche,
Appoggio : Servizio di navigazione lungo i principali paesi rivieraschi;
Equipaggiamento : abbigliamento leggero da trekking
Se si giunge dal trentino si supera l’abitato di Lodrone e si entra in territorio bresciano a Ponte Caffaro si continua sulla statale fin quasi alla fine del paese e poi si gira a sinistra in direzione del lago con indicazione porto e attracco battello.Nei pressi si può parcheggiare liberamente sia con camper che spazio adibito a vetture.
Partiamo in una giornata limpida con un folto gruppo di partecipanti che, ogni primo sabato del mese, si ritrova per percorre a piedi il profilo del lago. Lo facciamo in senso orario percorrendone i suoi intriganti sentieri e le selvagge spiagge, transitiamo lungo passerelle in legno messe a disposizione dalle amministrazioni locali per il turista, ma non è tutto oro quello che luccica. Sulla sponda occidentale ci tocca compiere qualche tratto di strada asfaltata che nel fine settimana risulta molto trafficata. Percorrere a piedi questi tratti è cosa non gradevole sia per la propria incolumità che per il rumore assordante. Purtroppo ci vediamo costretti a percorrerne qualche centinaio di metri fino a possibili alternative dettate da altre strade secondarie o transiti in proprietà private. Auspico che in avvenire, appena sarà ultimato il tracciato fognario tra Anfo e Ponte Caffaro, sullo stesso si possa approntare la ciclopedonale per la Valle Sabbia estesa anche al Lago d’Idro.
Lo scopo di questo raduno tra i partecipanti, oltre al piacere di stare in compagnia e godere della natura è di sensibilizzare quante più persone delle problematiche che affliggono il lago e così del suo emissario . Partendo dal livello minimo che il lago dovrebbe avere affinché non venga meno l’equilibrio per la sua biodiversità ed il fiume Chiese che per anni le sue acque sono state sotto il livello minimo vitale causa il prelievo smoderato per la centrale a valle.
La comoda ciclopedonale permette di collegare Ponte Caffaro frazione di Bagolino con Baitoni frazione di Storo attraverso il pian d’Oneda , un lembo di terra di origine alluvionale solcato dal torrente Caffaro ed il fiume Chiese
In direzione delle spiagge ampi campi sono coltivati principalmente a mais, tra cui spicca una varietà molto apprezzata e rinomata dalla quale si ricava una famosa farina locale. Altri appezzamenti di prati, in particolare quelli rivieraschi, sono adibiti a strutture ricettive per alcuni sport tra cui i più in voga il Kite Surf mentre dalla parte trentina è riservato un ampio campo di atterraggio per parapendii e alcune strutture riservate alla balneazione e al soggiorno.
Dopo aver attraversato il ponte lamellare sul torrente Caffero e quello sul fiume Chiese ci accingiamo ad attraversare una zona naturale chiamata la laguna degli Svassi caratterizzata da diversi bacini lacustri dove piantagioni di ontani affondano le proprie radici nelle acque verdastre dello stagno.
Subito dopo aver superato la riserva incontriamo la spiaggia di Baitoni, un ampia ansa del lago posta all’estremità settentrionale del lago tra la piana alluvionale e le prime rocciose pendici del M.te Calva.
Giunti nei pressi dell’attracco del battello, dove la spiaggia termina contro un costone roccioso, troviamo le indicazioni per il sentiero dei Contrabbandieri e quello per la Ferrata Sasse che nel primo tratto marcia in comune. Si sale per il canale che si presenta subito ben ripido ma con evidenti intagli nel terreno per facilitarne l’ascesa poi a metà incrociamo un sentiero e lo attraversiamo sulla destra. A un ulteriore bivio saliamo decisamente a sinistra abbandonando il sentiero che conduce invece verso la ferrata.
Il sentiero sale ulteriormente fino ad approdare a un caratteristica postazione dove è inciso sulla roccia il confine storico tra l’Impero Austroungarico e quello del Regno d’Italia. Qui il sentiero si mantiene in quota e percorre le irregolarità del versante montuoso, attraversando canaloni e cenge naturali nel folto della foresta. Alcune funi metalliche ne facilitano l’attraversamento nel caso il fondo fosse scivoloso.
Nella parte terminale del costone incontriamo una bellissima falesia dove molti arrampicatori si destreggiano con corde e attrezzature varie nel superare le verticali pareti che si trovano ai nostri piedi. In pochi minuti raggiungiamo la minuta spiaggia di Vesta dove ci spetta un rinfrescante bibita al chiosco, alcuni bagnanti sono già in acqua e altri a crogilarsi al sole . Nei dintorni è tutto pieno di case vacanza e più avanti alcuni campeggi accolgono già i primi turisti per la stagione estiva .
Percorriamo la spiaggia sassosa fin dove si può, calpestare meno asfalto è il nostro obiettivo, poi seguiamo l’unica rotabile che esiste e che fornisce l’accesso ai vari campeggi e residence della zona. Poi troviamo un’ alternativa alla strada nei pressi di della galleria per Vantone. Si tratta di un vecchio tracciato che rimonta per poco le sponda del lago e mantenendosi parallelo alla strada sa offrire scorci meravigliosi sulle sottostanti insenature.
Giungiamo poi a Vantone, dopo aver superato un inevitabile passaggio in galleria e successivamente in prossimità del molo di attracco del battello Idra a Crone, un imbarcazione che svolgeva le tratte dell lago d’Iseo e recentemente acquisita dalla compagnia Antares .(Info corse)
Siamo a circa metà del percorso e un po’ affaticati ci fermiamo ai giardini pubblici di Crone per uno spuntino, poi proseguiamo alla volta del centro storico di Lemprato che raggiungiamo tramite la ciclo-pedonale che è un camminamento in lamellare che è stato costruito per riqualificare l’ambiente cosi pure il ponte che attraversa il canale dell’Enel.
Percorso tutto il lungolago ci inoltriamo verso la strada che porta verso la Pieve d’Idro, su marciapiede raggiungiamo il ponte che permette l’attraversamento del fiume Chiese, verso la strettoia di case sulla destra troviamo un ingresso nel parco della Pieve dove troviamo anche una fontana dove dissetarci.
Giungiamo finalmente
Lungo il tracciato che stiamo per percorrere incontrando luoghi in cui fare pic nic con tavoli e panche e piattaforme dove accendere fuochi per cuocere cibi alla griglia, oltre entriamo in zona di campeggio percorrendone le spiagge accessibili e fruibili lungo l’area di battigia.
Giungiamo in prossimità della spiaggia di Anfo ne percorriamo il suo delta partendo dall’imbarcadero, luogo nel quale avviene il rimessaggio delle barche , poi fino all’attracco del battello più a nord attraversando la zona dei camping, dei chioschi e dei servizi balneari vari . Si supera il torrente Re su un pontile posto sopra l’ invaso artificiale che si getta nel lago . Dal punto più settentrionale del delta decidiamo di proseguire lungo il tracciato della fognatura visto che i lavori di posizionamento delle tubature sono in parte terminati. Transitiamo a ridosso delle storiche mura costruite dalla repubblica veneta che qui aveva posto le sue linee difensive e messo in atto i dazi per la merce che il questo posto transitava .
Nuovamente dobbiamo risalire verso la strada principale e percorrerla fino alla via Panoramica. Quest’ ultima molto meno trafficata ci condurrà in direzione della locanda S. Antonio senza mai arrivarci . Infatti appena usciti dalla panoramica e dopo esserci immessi sulla statale la percorriamo fino allo slargo che troviamo in prossimità dell’entrata al B&B RE Perone. Qui troviamo sulla destra un passaggio nella vegetazione che seguendo il greto del torrente ci permette di portarci sulla via S. Antonio e da qui fino al lago, si attraversa il villaggio Sant’Antonio e risaliti alcuni tornanti del villaggio prima di uscire dall’ingresso si segue una traccia nella vegetazione fino ad intercettare nuovamente lo sbancamento per realizzare la nuova fognatura.
Si segue la traccia lungo tutta la riva in mezzo alla rigogliosa vegetazione fino ad arrivare alla spiaggia pubblica e al parco giochi di Ponte Caffaro il cui centro abitato è poco distante da qui . Il nostro itinerario si è volto al termine senza intoppi seppur con qualche disguido nel transito di qualche proprietà privata e per tratti di lavori pubblici in corso. Dopo aver percorso il periplo del lago (circa 30 Km.)lungo sentieri, strade , spiagge di ogni genere anche i piedi desiderano un massaggio delle fresche acque del lago.
Alfredo Chiodi
Accompagnatore di Escursionismo del CAI di Gavardo sottosezione di Brescia.Esperto conoscitore delle montagne bresciane in particolar modo di quelle della ValleSabbia ,territorio in cui vive ed effettua le sue escursioni .Collaboratore dell’equipe di vivilavalsabbia.com
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