Aspetti storici
Grazie alla sua posizione geografica strategica con il Veneto e il Trentino Alto Adige poco distanti e le altre grandi valli bresciane raggiungibili agevolmente, la Valle Sabbia prosegue ancora oggi la tradizione del passato di scambio fra diverse comunità.
I suoi numerosi torrenti e soprattutto il fiume Chiese, hanno favorito la stabilizzazione di gruppi di persone fin dall’antichità: basti pensare ai resti del villaggio posto sul dosso di Castel Antico a Idro di tribù retiche, abitato sino al III secolo D.C. anche dopo la conquista romana del territorio. Proprio questi ultimi hanno contribuito alla formazione di nuovi insediamenti anche in altre zone della valle; piccoli centri che hanno visto il susseguirsi della storia, dalla caduta dell’impero romano alla diffusione del Cristianesimo, fino alle invasioni barbariche.
L’arrivo dei Longobardi prima e dei Franchi successivamente, hanno modificato nel tempo gli equilibri fra gli insediamenti fino a legare la valle alla città. Secoli dopo, il territorio entra a far parte del dominio della Repubblica di Venezia: in questo periodo alcuni centri si riuniscono nella Communitas Vallis Sabiae e nel XV secolo viene eretta la Rocca d’Anfo, dove all’epoca sorgeva il confine di stato.
Successivamente, il controllo del territorio da parte dei francesi segnerà una nuova era per la valle e lascerà numerose testimonianze, come la ristrutturazione della Rocca voluta dal generale François De Chasseloup-Lau e ordinata dallo stesso Napoleone Bonaparte. Le vicende storiche si sono susseguite, dall’ Unità d’Italia fino alle guerre mondiali, un secolo di eventi che hanno colpito anche questi territori e influenzato l’economia della valle.
La lavorazione del ferro sarà una delle attività principali fino a oggi: troviamo traccia delle prime fucine già intorno al 1200, fino a raggiungere l’eccellenza a livello nazionale dagli anni Sessanta. Non si dimentichino, inoltre, i complessi tessili sorti nei comuni di Roè Volciano, Villanuova sul Clisi e Gavardo nella seconda metà dell’Ottocento sfruttando l’abbondanza d’acqua.