La Rocca D’Anfo
Visita alla fortezza più estesa ed importante del territorio valsabbino
Interessante per
- ammirare le caratteristiche dell’architettura militare del passato
- godere del suggestivo panorama sul lago d’Idro
Modalità di percorrenza: a piedi
Difficoltà: E
Tempo di percorrenza: itinerario corto circa 2 h, itinerari lunghi circa 5 h
Dislivello: notevole
Periodo consigliato: da aprile ad ottobre (la visita alla Rocca è guidata ed è consigliabile la prenotazione tramite l’Agenzia del Turismo)
Mura Venete
Dall’autostrada A4 (Milano-Venezia) uscita Brescia est. Proseguire sulla SS45bis in direzione di Madonna di Campiglio. Si raggiunge il lago d’Idro e si segue la strada che percorre la riva occidentale del bacino. Nei pressi di Anfo(poco a nord rispetto all’abitato) si trova un grande parcheggio vista lago che costeggia la strada. Qui si lascia l’auto, dalla parte opposta della strada si trova l’ingresso della Rocca.
Il luogo
La Rocca d’ Anfo è un articolato complesso militare di difesa che si trova nell’omonimo comune di Anfo (BS): realizzata su un area di 50 ettari, a ridosso di un pendio del monte Censo da una parte e le acque del lago d’Idro dall’altra, è un’opera imponente e affascinante da cui si possono ammirare panorami e scorci suggestivi su tutto il lago d’Idro. La visita guidata all’interno della fortezza prevede tre diverse tipologie di itinerari: il percorso “Serenissima” ha un livello di percorrenza facile e adatto a tutta la famiglia, permette di vedere le batterie venete e le sue famose mura (dal 2020 il tour comprende anche la batteria Tirolo), il percorso “Panoramico” è indicato per gli amanti della montagna, oltre alla visita della parte veneta è stata aggiunta la visita alla batteria Belvedere e Rolando da cui si possono ammirare dei bellissimi scorci sul lago d’Idro, infine, il percorso “Napoleonico” è adatto agli amanti del trekking e dell’arte militare in quanto permette di visitare oltre alla parte veneta anche i sotterranei e il famoso Osservatorio napoleonico (la parte più alta della fortezza). All’ingresso del plesso si trova la caserma Zanardelli che funge da struttura ricettiva principale con ingresso e biglietteria, attualmente è diventata anche la sede dell’Ufficio informazioni dell’Agenzia del Territorio, inoltre alcune stanze sono state adibite a museo e al proprio interno contengono costumi d’epoca e reperti bellici del periodo compreso tra il Risorgimento fino alla Seconda guerra mondiale. Durante il periodo estivo vengono realizzati eventi culturali e di promozione del territorio tramite degustazione e vendita di prodotti tipi locali.
La storia
La Rocca sorge su di un preesistente presidio longobardo che nel corso dei secoli ha subito diverse modifiche a seconda dei vari periodi storici che si sono via via susseguiti e che ne hanno segnato la sua storia fino ai giorni nostri. Le prime tracce sono riconducibili al periodo Visconteo intorno al 1300, successivamente, a causa del pesante giogo fiscale imposto da Milano, la provincia di Brescia, compresa la Valle Sabbia, entra a far parte alla repubblica di Venezia, ottenendo notevoli autonomie e sgravi. Intorno al 1450 la Rocca venne rammodernata diventando così un importante avamposto della Serenissima, l’ingegnere bresciano militare Gianfrancesco Martinengo realizzò una lunga fortificazione lungo tutto il versante della montagna: la parte alta era destinata all’azione difensiva di tutta la valle mentre la parte bassa fungeva da dogana e aveva un’azione di controllo sull’ingresso di persone e merci all’interno dei confini dello stato; proprio per questo motivo verrà definita dai veneti “porta dello stato”. Di questo periodo storico è possibile notare le scale di accesso e i collegamenti tra la parte alta e quella bassa della montagna, questi passaggi erano protetti da una doppia cortina muraria e per questo vengo definite “mura venete“.
Con l’avvento in Italia di Napoleone nel 1797 e la fine della repubblica Veneta a discapito dell’impero austroungarico, Brescia finisce sotto il dominio francese e la rocca diventa il nuovo confine tra Francia e Austria. Bonaparte intuì immediatamente l’importanza strategica della Rocca tanto che ne ordinò personalmente la modernizzazione seguendo le nuove tecniche belliche e ne modificò la struttura. I lavori iniziarono 1802 su progetto dall’ingegner Liédot: scavando nella parte alta della montagna venne realizzata una piccola fortezza interna e dei collegamenti sotterranei che permettevano alle truppe di spostarsi nelle varie postazioni senza essere visti dai nemici, inoltre, in cima alla vetta fu posizionato l’osservatorio (attuale simbolo della struttura) mimetizzato con l’ambiente circostante e inattaccabile, all’occorrenza poteva essere rifornito di cannoni. Purtroppo la mancanza di fondi permise il completamente solo della parte alta dell’inespugnabile fortezza che era stata progettata. Con la capitolazione di Napoleone nel 1815, tutto il lombardo veneto finisce sotto l’Austria e la rocca perde la sua importanza strategica che aveva avuto fino a quel momento anche se venne mantenuta come punto di appoggio verso il Tirolo in caso di crisi .
A seguito dell’Unità d’Italia, Anfo diviene territorio di confine con l’impero austroungarico e grazie all’intervento del senatore Zanardelli vengono apportate nuove modifiche e migliorie alla Rocca: venne edificato il Palazzo del Comando, ora denominato Caserma Zanardelli, e vennero costruite la Batteria Belvedere, la Batteria Rolando, la Batteria Tirolo e la Batteria Statuto che occupava la sede stradale fungendo da sbarramento . Nel 1918, con l’annessione al Regno d’Italia del Trentino, la Rocca smise di essere avamposto di confine e perse via via d’ importanza strategica. Nel 1942 rimase senza presidio militare e nel 1943 i tedeschi fecero saltare in aria una parte della batteria Statuto; nel dopoguerra fu asportato tutto il materiale riutilizzabile . La Rocca d’Anfo fu usata dall’Esercito Italiano fino all’anno 1975 e poi dismessa, nel 1992 l’area venne smilitarizzata e trasferita al Demanio Statale. Dal 2007, grazie all’intenso lavoro di recupero da parte del Gruppo Sentieri Attrezzati d’ Idro 95, la Rocca è stata aperta al pubblico. Attualmente la caserma Zanardelli è diventata sede dell’agenzia del territorio e funge oltre
Aperture e contatti
Visite del luogo: attualmente la visita alla Rocca può essere effettuata solo in gruppi di almeno 6/8 persone tramite guida autorizzata per cui è consigliata la prenotazione tramite l’Agenzia Territoriale per il turismo Valle Sabbia e Lago d’Idro. Per avere i contatti telefonici, e-mail ed orari dell’Agenzia clicca qui.
Per approfondire
Presso l’Agenzia Territoriale per il turismo Valle Sabbia e Lago d’Idro,via Trento 16,Idro possibilità di acquistare: Giseppe Calabria,La Rocca d’Anfo, Gruppo sentieri attrezzati Idro 95 costo libro €10