Questa escursione rientra in una delle cinque tappe dell’Alta via dei Forti progettata per far conoscere i vari manufatti militari a difesa del bacino della media valle Sabbia. La panoramica sul lago d’Idro è superlativa sia per tutto il tratto di salita lungo la dorsale ,sia al culmine in cui è ubicato il forte stesso. L”interesse storico legato alla I guerra mondiale la fa da padrona, infatti nel sito si possono notare i vari manufatti militari allestiti a regola d’arte per quel periodo per difendere il confine italiano da quello Austro Ungarico allora poco distante. Il forte è ubicato nella parte alta del promontorio tra la Cima Breda e il passo Baremone. Altre vicende sono accadute nel medesimo luogo e sullo stesso versante nel periodo delle guerre d’ indipendenza quando truppe Garibaldine sull’argine di Montesuello fermarono e fecero retrocedere le truppe Austriache nella valle di Ledro fino a Bezzecca, scongiurando un’ invasione massiccia delle stesse per il predominio del territorio bresciano e dell’intera Pianura Padana.
Ascesa : 1000 mt. circa
Lunghezza anello : 15,5 Km.
Durata : 6,30 h.
Altitudine partenza : 620 mt.
Altitudine max. : 1542 mt.
Periodo : Primavera, Estate
Difficoltà : EE (Escursionisti Esperti)
Punti interesse : Forte di Cima Ora,Cima Breda
Tipo percorso : sentiero di cresta,strada militare)
Appoggio : Rifugio Baremone al passo Baremone
Equipaggiamento : abbigliamento da trekking
Da Brescia si prende la tangenziale per Salò. In prossimità di Villanuova si continua in direzione di Vestone, Lago d’Idro direzione Madonna di Campiglio, terminata la tangenziale si continua costeggiando la strada del lago e oltrepassato l’abitato di Anfo si imbocca la strada per Bagolino, la si percorre per circa 4 km. fino a una curva piuttosto ampia , in prossimità potete trovare sulla destra un piccolo spazio per parcheggiare. Sulla sinistra ,vicino alla struttura della centrale idroelettrica troverete le indicazioni dell’itinerario proposto. Un alternativa al parcheggio di fronte alla canalizzazione della centrale si trova duecento metri più avanti sempre sulla destra.
27 Aprile-2021
L’itinerario proposto è un itinerario prevalentemente circolare con salita dal versante del lago d’Idro ( panorama del lago stupendo ) e discesa verso l’abitato di Bagolino nella valle del Caffaro. Per realizzarlo nel migliore dei modi sarà necessario portare un secondo veicolo nei pressi del ponte di Romanterra a Bagolino in quanto, una volta terminato l’ itinerario di rientro, potremo avere a disposizione una vettura per recuperare quelle lasciate la mattina all’inizio del nostro sentiero. Un’ alternativa a questa sarebbe di utilizzare il servizio di linea che da Bagolino porta a Ponte Caffaro ed effettua la fermata presso il Portico di Monte Suello dove inizia il nostro itinerario.
Nei pressi della centrale idroelettrica, vicino alle spesse condutture idrauliche che scendono dal contrafforte murario ,troviamo la segnaletica CAI con le varie destinazioni e dei cartelloni esplicativi che raccontano dell’importanza del luogo per incanalare le acque del fiume Caffaro in vista di più richiesta da parte delle industrie. Il luogo fu presidiato anche nel periodo della Grande Guerra quando i timori di un avanzata Austriaca attraverso le Giudicarie furono fondati,
Le indicazioni ci invitano a salire la scalinata a ridosso della struttura. I gradini in questo frangente sono così alti che in breve tempo copriamo tutto il dislivello che separa la strada dalla copertura dell’edificio in pietra.Subito dopo entriamo nel verde attraverso un sentiero che ancora arranca.
Più avanti incontriamo un’ altra costruzione fresca di restauro, ci è segnalato che anch’ essa fa parte di fabbricati ad utilizzo militare e come funzione presidiare la zona. Infatti molte sono le opere difensive portate a termine nella zona tra cui trincee, appostamenti e punti di vedetta. Qui in particolare si stanziò la seconda compagnia del 6°Battaglione Piemontese
Attraversato il prato continuiamo la nostra salita che in maniera graduale ci porta a delle vedute panoramiche su tutto l’ Iridio. Verso sud ,dove il lago si stringe ,possiamo notare il promontorio triangolare del Mt. Censo sotto le cui pendici è posta la Rocca d’Anfo, altro esempio di struttura militare posta a difesa del territorio tra la valle Sabbia e le Valli Giudicarie come sbarramento per accedere nella Pianura Padana. Si pensa che una rocca fosse stata costruita nei pressi del luogo nel periodo dell’alto Medioevo dal popolo dei Longobardi e successivamente costruita una fortezza proprio sulla sponda del lago nel periodo Visconteo con l’erezione delle Mura Venete a opera della Serenissima Repubblica di Venezia.
Il sentiero contraddistinto dai colori nero-blu che stiamo per percorrere fa parte di una delle 5 tappe dell’Alta Via dei Forti che si snoda attorno al lago. Questo itinerario storico permette di collegare ,attraverso una rete di sentieri, alcune delle varie fortificazioni erette poco prima della Prima Guerra Mondiale in difesa del territorio dall’ avanzata dell’esercito austriaco.
Seguendo il crinale verso sud , tra ampie radure a sinistra e declivi boscosi a destra, esauriamo quasi tutto il tratto in salita faticoso. Ci resta solamente traslare in orizzontale lungo la dorsale , facendo attenzione a dove mettere i piedi davanti a noi tanto da non incorrere in scivolate sui pendii ripidi che fronteggiano il lago, comunque il sentiero e ben individuabile e non presenta tratti difficili.
Molte sono le segnaletiche lungo il percorso ,noi seguiremo sempre la nostra meta che è connotata anche con direzione per raggiungere il Rifugio Baremone . In realtà per raggiungere la postazione del forte si può prendere più di una via. Quella più caratteristica è quella alla nostra sinistra, invece di seguire la strada forestale che ci porterebbe sul fianco destro del cocuzzolo dove risiede il forte e quindi in direzione del rifugio, si devia per il fianco sinistro della montagna pervenendo a un caratteristico intaglio nella roccia superatolo si continua per sentiero fino a ricongiungersi alla strada che sale per il forte . Un ulteriore variante è la diretta alla vetta tramite una ferrata che però necessita di attrezzatura specifica per quella via. Sempre alla caratteristica spaccatura una scala in metallo si protende verticalmente alla parete superata la quale un sentiero con funi porta direttamente sulla spianata di cemento dove tempo fa erano ubicati i cannoni.
Salendo per la strada del forte incontriamo prima una costruzione che era la caserma dove vivevano i soldati quando non erano di pattuglia o servizio al forte, più avanti troviamo alcuni resti dell’accesso vero e proprio al forte, con quello che resta del passo carraio e più avanti dei depositi in cui veniva stoccata la polvere esplosiva.
Nella parte alta del forte sono ben visibili i pozzi dove erano collocati i quattro cannoni 149 /35A Armstrong e le nicchie disposte dove venivano posti i proiettili tutto intorno alla singola postazione ,ormai il luogo è stato depredato da tutto ciò che si poteva recuperare e riciclare in particolar modo le strutture in metallo e quindi anche le calotte che coprivano i cannoni, furono divelti anche i gradini delle scale che erano di ottimo granito.
La nostra interessantissima visita al forte si conclude con un ristoro al rifugio Baremone ,non molto distante dalla postazione militare. La locanda è collocata in una zona prativa al limite del bosco e serve come appoggio ai viaggiatori che intraprendono la traversata dall’abitato di Anfo sul lago d’idro a Collio in Valle Trompia oppure che proseguono in territorio del comune di Breno fino al passo Crocedomini attraverso la strada sterrata in altura.
Il nostro itinerario di rientro ci porta in direzione del passo Marè , dove un cartello indica il sentiero per raggiungere il ponte Romanterra a Bagolino . Si scende in una lussureggiante valletta fino a superare l’impluvio formato dal torrente Rio di Levras , proseguendo poi a destra e a manca lungo lo stretto e selvaggio vallone sottostante si perviene a una bellissima baita inserita tra l’alveo del torrente e il verde prato sovrastante.
Qui continuiamo per una strada forestale che si abbassa gradatamente fino a intersecare la strada che sale dal fondovalle permettendo il transito a un’ altra valle parallela alla nostra, la valle della Berga che è poi la strada per raggiungere la caratteristica chiesetta intitolata ai Santi Gervasio e Protasio. Dal bivio in pochissimi minuti giungiamo al Ponte Romanterra , nei cui paraggi sussiste anche una zona d’importanza geologica. Attraversatolo possiamo accedere alla strada che conduce a Bagolino. Delle scorciatoie salgono direttamente al centro storico senza necessariamente percorrere la strada asfaltata. La visita delle contrade del borgo è uno dei più gratificanti itinerari storico-culturali consigliati dal nostro libro Vivi la Valle Sabbia.
Alfredo Chiodi
Accompagnatore di Escursionismo del CAI di Gavardo sottosezione di Brescia.Esperto conoscitore delle montagne bresciane in particolar modo di quelle della ValleSabbia ,territorio in cui vive ed effettua le sue escursioni .Collaboratore dell’equipe di vivilavalsabbia.com
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