Questo itinerario ricalca parte della terza tappa presentata nel Trekking dell’alta via del Caffaro, toccando luoghi e percorsi in alta quota. Pur partendo da quote assai irrilevanti (altezza di Bagolino a circa 700metri s.l..m.) in tempi ragionevoli si possono raggiungere i pascoli più alti. Oltre si possono raggiungere i rilievi posti più a nord percorrendo sentieri e crinale più impegnativi ma d’ incomparabile bellezza. Gli scenari che si aprono ai nostri occhi spaziano sui gruppi alpini più alti e noti della valle . Per visitare questi luoghi si può percorrere la rotabile che parte dal giogo del Maniva e prosegue fino al passo di Croce Domini. Questa strada di difficile percorrenza è dislocata in un ambiente montano molto severo e selvaggio circondato da innumerevoli laghi alpini. Essa è aperta alla circolazione solo in tarda primavera quando mezzi meccanici iniziano lo sgombero della neve dalla strada . Questa via in altura è particolarmente utilizzata dai pastori e malgari per raggiungere i pascoli e le casere presenti nella zona, altri vi si recano per effettuare passeggiate a piedi o in mountain-bike ( vasta è la rete di sentieri nel circondario e che sale dalle valli laterali) altri si riversano negli specchi d’acqua per praticare la pesca sportiva. Un particolare interesse per questi luoghi è mosso dai turisti italiani e stranieri che vi giungono in giornata partendo dal fondovalle per valicare i due passi alpini . Per questo tipo di turismo è importante che i fruitori si astengano a utilizzare mezzi fastidiosi e invasivi come il passaggio di fuoristrada e moto da cross , eccezion fatta per chi in quei luoghi vi si reca per svolgere mansioni inerenti all’alpeggio o alla conservazione dell’ambiente.
Ascesa : 1600 mt. circa
Lunghezza anello : 13 Km.
Durata : 7,00 h.
Altitudine partenza : 700 mt.
Altitudine max. : 2180 mt.
Periodo : Primavera, Estate
Difficoltà : EE (Escursionisti Esperti)
Punti interesse : paesaggio di alta montagna. Cascata di Dasdana, presenza di svariate malghe lungo il percorso
Tipo percorso : vario(sterrato, sentiero,tracce di sentiero su fondo erboso)
Appoggio :
Equipaggiamento : abbigliamento da trekking
Giunti al lago d’Idro ,appena dopo l’abitato di Anfo imboccare la strada per Bagolino.Giunti al centro storico dopo la strettoia scendere a sinistra per raggiungere la strada sottostante fino alla rotonda,girare a sinistra e raggiungere il ponte Selva che attraversa il torrente Caffaro ,possibilità di parcheggio presso la strada della Segheria.
Giunti al Ponte Selva lo attraversiamo e percorriamo la strada che costeggia il torrente Caffaro per un breve tratto fino ad individuare il sentiero che si stacca dalla rotabile in prossimità di alcune case sulla sinistra.
Proseguendo ed entrando in un sottobosco attraversiamo il Rio Maniva e lo risaliamo fino a intersecare il primo tornante , fatti alcuni passi sulla sinistra prendiamo la vecchia via interamente ciottolata che sale per un centinaio di metri prima di attraversare nuovamente la strada.
Sullo stesso troviamo le indicazioni che ci consentono di risalire per sentiero senza seguire la strada asfaltata fino all’altezza del quarto tornante dal quale troviamo una strada sterrata sulla destra con subito un podere da raggirare.
Se decidessimo di continuare più agevolmente sulla strada dovremmo portarci all’ottavo tornante dove poter prendere un ‘altra carrareccia che si stacca sulla destra in direzione Santella di Cascina Cavra
Percorriamo poi una strada forestale o in una fitta pineta per un lungo tratto senza guadagnare quota fino ad una salita nel sottobosco attraverso il sentiero che sfocia in alcune radure prative a quota di circa 1400 mt.
La radura più alta è la Plagna di Campei che si presenta come un pianoro erboso con nel mezzo un’ampia cascina circondata da una folta abetaia. Dalla stessa diparte un sentiero ripido che a tornanti sale fino ad incrociare un sentiero che proviene dalla località Zocchi e si snoda lungo una linea altimetrica presso chè costante e porta verso le cascate che il torrente Dasdana forma nella parte alta della valle .
l sentiero riprende a salire offrendoci degli scorci sulla cascata e le pendici scoscese dell’altro versante sotto il monte Matto .
Effettuato un ulteriore piccolo dislivello in prossimità del torrente che forma la cascata raggiungiamo i primi pascoli d’altura dove innumerevoli corsi d’acqua e fiorenti prati costituiscono l’ambiente ideale per far pascolare mandrie di ovini e bovini. Lasciate sopra di noi ala Malga Vecchia ed attraversato un ponticello di legno sul torrente Dasdana in direzione della Malga Dasdana Alta, prendiamo il sentiero che si snoda sotto il costone del monte Matto .
Con lunghi traversi e tortuose giravolte perveniamo ad un ripido pendio erboso da risalire cautamente per non rischiare di scivolare sottostante. Il tracciato è ben individuabile per la presenza di picchetti di legno che sporgono dal terreno e sufficentemente alti per non essere nascosti dall’erba. Tutti sono contraddistinti dai colori adottati dal CAI per segnalare la continuità di un sentiero
Arrivati sopra la colma sul versante opposto , un sessantina di metri più in basso ,si può scorgere la croce in legno eretta in occasione del giubileo e chiamata anche la Crus del Bonom.
Da qui ci dirigiamo verso nord per un comodo sentiero che si mantiene in quota e passa sotto la Punta Setteventi ,un’ ardita guglia che si staglia lungo la dorsale che dal Monte Matto si dilunga verso nord . Proseguendo con del sali e scendi arriviamo ad una sella che anticipa la presenza della strada che porta a Crocedomini.
Si raggira una elevazione sulla destra e in leggera discesa si scende alla piccola selletta in cui s’intravede una cappelletta nominata Cappella Grapa di Vaia dove si pensa il luogo di ritrovamento del teschio rinvenuto in loco.
Da questo luogo si può avere una visione dellla catena montuosa a 360° spaziando sulle montagne più alte a nord e sulle alture circostanti disseminate di ampi pascoli e luminosissimi laghi alpini dove è possibile praticare la pesca sportiva
Alfredo Chiodi
Accompagnatore di Escursionismo del CAI di Gavardo sottosezione di Brescia.Esperto conoscitore delle montagne bresciane in particolar modo di quelle della ValleSabbia ,territorio in cui vive ed effettua le sue escursioni .Collaboratore dell’equipe di vivilavalsabbia.com
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