Questa escursione con ciaspole segue uno dei percorsi più classici e remunerativi della zona. Stiamo parlando del comprensorio sciistico del Mt.Maniva che si estende tra la Valle Trompia e la Val Sabbia e si prolunga verso le cime del Mt. Dasdanino. I’itinerario si colloca sul versante settentrionale del Mt. Maniva e si snoda con un percorso ad anello lungo la dorsale con rientro lungo la pista degli Zocchi. Vi si accede tramite la strada che porta al Giogo del Maniva salendo da Bagolino. Il primo tratto percorre alcune zone prative incluse nella fascia boschiva della montagna e prosegue lungo la dorsale che sale da est e termina sul Mt.Maniva. L’itinerario prosegue a mezza costa verso i pascoli più in alto dove è collocato un impianto sciistico per il piacere degli sportivi degli sport invernali. La stazione di arrivo della seggiovia è collocata su un promontorio(Mt. Dasdanino) dal quale si può spaziare verso tutto il comprensorio montuoso della Valle Sabbia e parte del comprensorio trentino. Più in basso, nel vallone che scende verso Bagolino, si possono intravedere le acque che fuoriescono dal lago Dasdana per formare le omonime cascate, anch’esse raggiungibili facilmente , nel periodo estivo,con una escursione che parte dal fondovalle.
Ascesa : 750 mt. circa
Lunghezza : 12 Km.
Durata : 6 h.
Altitudine partenza : 1300 mt.
Altitudine max. : 1960 mt.
Periodo : Stagione invernale
Difficoltà : EAI (Escursionistica Ambiente Innevato)
Punti interesse : Comprensorio Sciistico
Tipo percorso : Traccia ciaspole, pista battuta sci
Appoggio : Caschinello Zocchi,Bar arrivo seggiovia a mt.2080
Equipaggiamento : abbigliamento montagna,ciaspole, attrezzatura autosoccorso valanga
Giunti al lago d’Idro, appena dopo l’abitato di Anfo imboccare la strada per Bagolino. Giunti alla rotonda prima di salire al paese, in prossimità di una pompa di benzina girare a sinistra, Superato l’abitato in zona industriale deviare a sinistra in direzione passo Maniva, Collio Valle Trompia e proseguire per circa 7 Km. fino ad arrivare all’ex albergo Barard . Sulla destra c ‘è la possibilità di parcheggiare l’auto proprio di fronte a una chiesetta alpina
21 Febbraio-2021
Superato il Borgo di Bagolino saliamo a destra per la strada che conduce al Giogo del Maniva, in il Loc. Barard troviamo un piccolo parcheggio dove lasciare la nostra vettura e di fronte è collocata una bellissima chiesetta alpina con un minuto porticato.
Il nostro itinerario parte proprio sulla curva alla confluenza con una stradina che permette di raggiungere la grossa costruzione che una volta fungeva da servizio ristorativo alla clientela del comprensorio sciistico Maniva (ExAlbergo Barard)
Proprio dietro a essa troviamo la traccia di salita che per un bel tratto coincide con il quello che resta della vecchia pista da sci, in prossimità di alcune baite il percorso si sposta verso destra lambendole fino a immettersi in un faggeto. Qui diparte un ripido sentiero che conduce alle radure adiacenti a un bosco di abeti.
In queste radure prative si possono scorgere gli edifici più antichi e tipici della zona, in gran parte sono dei vecchi fienili e ricoveri per animali volutamente riassettati per svolgere una funzione conservativa per l’ambiente. Alcune sono state personalizzate con degli affreschi raffiguranti personaggi religiosi o pellegrini in passaggio da queste parti.
Giunti alla fine della radura una traccia s’ infila in un bosco di abeti e sale zigzagando fino a intercettare la dorsale che si dilunga fino alla sommità. Già all’uscita possiamo traguardare il versante opposto nel quale sono dislocati gli impianti sciistici.
L’itinerario continua su dorsale costeggiando filari di abeti e superando gli unici larici presenti prima della vetta (Mt. Maniva mt.1854), dove sono collocati i tralicci per le telecomunicazioni. Senza arrivare sulla sommità, dove la dorsale presenta un avvallamento, deviamo verso destra in leggera discesa in direzione di un baitello per la caccia.
Questa deviazione si rende necessaria, malgrado una leggera perdita di quota, per raggiungere la pista che scende da quel versante. La si attraversa nella parte alta fino a immettersi in una traccia che per sali e scendi conduce alla malga Le Persole (mt.1760)nel settore più a nord dell’intera area sciistica.
Una volta giunti a destinazione ci si presenta una salita lungo la pista da sci. Ci si porta sul lato destro della stessa e a metà circa della pista si raggira un promontorio sulla destra abbreviando così il tragitto per i cascinali che già si intravedono in lontananza.
Il Caschinello degli Zocchi è composto da una costruzione in pietra interamente orientato a sud e domina l’ interamente valle sottostante. A fianco si trova la stalla, un edificio rettangolare piuttosto basso, aperto ai lati e con una copertura in lamiera. Qui il bestiame trova riparo nelle giornate piovose estive, mentre nelle giornate assolate i terreni circostanti costituiscono una ottima zona per il pascolo. Rinomati sono i formaggi che i malgari producono nelle loro malghe con il latte appena munto, il più rinomato è il Bagoss, un formaggio molto saporito dal colore giallastro.
In questa circostanza di emergenza gli impianti sciistici sono rimasti a lungo chiusi e per gli operatori turistici è stato un vero dramma, approfittando dell’assenza di sciatori scendiamo lungo la pista senza alcun timore. Ciò malgrado rientriamo speranzosi che le cose, in un futuro non troppo lontano, possano cambiare e che questi luoghi possano riprendersi la notorietà che sempre hanno avuto.
Giunti in prossimità della pista nera degli Zocchi la percorriamo per circa mezzo chilometro. Successivamente ci spostiamo sul lato destro passando sotto i cavi dello ski lift.
Dopo aver individuato la mulattiera che sale dal basso, la percorriamo in discesa fino a quando, raggiunto uno stretto tornante, troviamo sulla sinistra una deviazione. Lì dovremmo trovare un sentiero che si inserisce nel bosco e prosegue leggermente in salita fino a sfociare nel prato da dove siamo transitati la mattina.
Purtroppo la mancanza di segnavia in questo tratto rende difficile l’ individuazione del sentiero specie se lo spessore di neve caduta al suolo è consistente. Per questo, se non si conosce il luogo, è preferibile affidarsi a qualcuno che lo conosca oppure utilizzare un navigatore satellitare con relativa traccia. Comunque l’itinerario è soventemente percorso da persone del posto che svolgono l’attività di sci alpinismo. Una volta scesi lungo la pista degli Zocchi al fondo risalgono la forestale fino a questo bivio che si trova sul primo tornante e utilizzano questo sentiero che entra nel folto della vegetazione per rientrare sulla strada principale all’altezza dell’albergo Barard
Le ombre dei monti si dilungano sul fondovalle, allorquando distinguiamo sul fondo gli ultimi tratti di pendio ancora da percorrere prima di giungere alle nostre auto. Gratificati della bella giornata trascorsa possiamo gioiosamente rientrare alle proprie case con un esperienza in più da raccontare.
Alfredo Chiodi
Accompagnatore di Escursionismo del CAI di Gavardo sottosezione di Brescia.Esperto conoscitore delle montagne bresciane in particolar modo di quelle della ValleSabbia, territorio in cui vive ed effettua le sue escursioni. Collaboratore dell’equipe di vivilavalsabbia.com
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