Salendo dal lago d’ Idro in direzione della valle del Caffaro all’altezza del ponte Prada, prima ancor di prendere la sponda sinistra orografica che conduce a Bagolino, possiamo già scorgere la nostra meta. Si tratta di un pinnacolo di roccia che, visto dalla prospettiva del nostro arrivo in valle, sembra un luogo inespugnabile sia per la ripidezza che per l’aspetto selvaggio dei suoi versanti. L’ itinerario, pur avendo una modesta durata e lunghezza, mette a dura prova anche il più esperto degli escursionisti, specialmente se si intende completarlo in senso orario in modo circolare, dove è necessario superare alcuni passaggi impegnativi utilizzando delle corde di naylon posizionate per l’occasione. Per raggiungere più facilmente la croce, che offre un punto panoramico eccezionale sulla valle, è preferibile affidarsi al sentiero che risale dal versante nord inerpicandosi lungo un canale molto ripido ma protetto dalla vegetazione. Il sentiero è già ben individuabile una volta arrivati sui prati in loc. Pissisidol. Anche per il ritorno, è meglio scegliere questo itinerario, a meno che non si presentino condizioni sfavorevoli come la presenza di neve o terreno scivoloso per la pioggia.
Ascesa : 720 mt. circa
Lunghezza : 3,4 Km.
Durata media;: h. 2:30
Altitudine partenza : 700 mt.
Altitudine max. : 1420 mt.
Periodo : Preferibile l’estate
Difficoltà : EE(Escursionisti Esperti)
Punti interesse : Croce di vetta,Punto panoramico
Tipo percorso : mulattiera acciottolata parte bassa e sentiero ripido con gradini nella parte alta ,
Appoggio : Risporante bar in loc. Pissisidol aperto quasi sempre ;
Equipaggiamento : abbigliamento escursionistico adatto alla stagione
Si raggiunge in auto la rotonda che sale per Bagolino subito dopo la locanda S. Antonio lungo la statale del lago d’Idro. Si prosegue per la valle del Caffaro e una volta superato il ponte Prada alla rotonda percorrere la strada bassa che bypassa il centro abitato di Bagolino. Giunti alla rotonda prima della zona industriale scendere verso il torrente e parcheggiare presso la segheria al di là dal ponte. Presente già da lì la segnaletica per la nostra destinazione.
Il sentiero parte dopo aver superato il ponte Selva ed essere saliti un centinaio di metri lungo una strada cementata che porta ad alcune abitazioni. Le auto si possono parcheggiare più sotto nei pressi di una segheria. Il primo tratto del percorso è molto piacevole e facile, Una vecchia mulattiera con bassi muri di pietra a secco sale gradatamente nella vegetazione e ogni tanto alcune piccole radure offrono viste sulla vallata sottostante.
Dopo circa 20 minuti di cammino, si arriva a una piccola cappella e più in alto raggiungiamo un pascolo con una bellissima baita di montagna e una ampia fontana da cui esce un acqua cristallina . Qui è possibile riposarsi e ammirare il paesaggio circostante, caratterizzato da una fitta vegetazione di faggi, castagni e abeti circostanti.
Dopo circa un’ora di cammino dal ponte, giungiamo alla località Pissisidol, una zona aperta che offre una vista spettacolare sulle cime circostanti che costellano il passo Maniva. Qui è possibile fare una pausa per ammirare il panorama e scattare qualche foto.
Da questo punto, sulla sinistra, una strada sterrata in leggera discesa ci conduce in un altro prato dove possiamo individuare la segnaletica che ci indirizzerà verso il sentiero di salita. Con tornanti stretti esso sale nel folto della pineta, passando nei pressi di una malga disabitata, altre indicazioni dopo di essa confermano la nostra direzione per il Monte Pizza senza problemi.
Dopo aver percorso un lungo traverso nella vegetazione ci si presenta la parte più faticosa e più impegnativa della salita. Si procede in un canale detritico incassato tra pareti di roccia che incombono sul sentiero sassoso ,per superare questi tratti è necessario avere dose di pazienza e una certa abilità nel camminare.
Dopo circa un’ora e mezza di cammino dalla località Pissisidol, si raggiunge la croce posta sulla cima del Monte Pizza. Qui si può ammirare il panorama a 360 gradi sui monti circostanti, che si estendono fino alle Prealpi.
Tuttavia, la vista che si gode dalla cima ripaga ampiamente della fatica.
Sopra uno dei tanti cocuzzoli che si stagliano lungo la dorsale che porta al Dosso Alto è allestita la croce di vetta ben visibile dal basso. Essa poggia su un solido piedistallo in cemento ed è illuminata durante la notte da potentissimi fari, ai suoi piedi un vuoto di circa 600 metri che ci permette di osservare, come se fossimo passeggeri di un aereo, il borgo antico di Bagolino nei sui minimi particolari.
Le cime circostanti che si possono ammirare dalla cima del Monte Pizza sono molte e variegate. A nord si possono osservare le montagne del Parco regionale dell’Adamello, tra cui il Mt. Misa e le montagne serso il Cornone di Blumone, ad est si possono scorgere ii monti del Parco dell’alto Garda, mentre a nord-est si stagliano i monti del trentino e ai piedi la Val Giudicarie.
La discesa segue lo stesso percorso dell’andata, con una breve pausa alla località Pissisidol per ammirare ancora una volta il panorama. In totale, l’escursione richiede circa 4 ore di cammino complessivo, con un dislivello positivo di circa 600 metri e altrettanto in discesa.
Alfredo Chiodi
Accompagnatore di Escursionismo del CAI di Gavardo sottosezione di Brescia.Esperto conoscitore delle montagne bresciane in particolar modo di quelle della ValleSabbia, territorio in cui vive ed effettua le sue escursioni. Collaboratore dell’equipe di vivilavalsabbia.com
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