Ascesa : 700 mt. circa
Lunghezza : solo andata 4,5 Km.
Durata : 2,30 h.
Altitudine partenza : 1480 mt.
Altitudine max. : 2184 mt.
Periodo : Inverno
Difficoltà : EAI (Escursionistica Ambiente Innevato)
Punti interesse : Panorama sulla Val Cadino
Tipo percorso : Pista da sci-Cresta innevata
Appoggio : Bar Blumonbreak
Equipaggiamento : invernale- Dispositivi di autosoccorso(Arva,pala,sonda)
Da Brescia si prende la tangenziale per Salò. In prossimità di Villanuova si continua in direzione di Vestone, Lago d’Idro direzione Madonna di Campiglio, terminata la tangenziale si continua costeggiando la strada del lago e oltrepassato l’abitato di Anfo si imbocca la strada per Bagolino. Superato l’abitato seguire la vallata per circa 10 km. fino ad arrivare in Loc. Gaver. Il punto di partenza è presso il residence Blumon Break dove si può anche parcheggiare l’auto. Lì vicino c’è anche il centro per lo sci di fondo.
16 Gennaio-2021
Giunti in Gaver possiamo partire per il nostro itinerario da due luoghi diversi, il prima si trova a fianco dell’ albergo Campras percorrendo la pista Baby, il successivo presso il centro per lo sci di fondo Gaver risalendo le tracce che troviamo proprio dietro il residence Blumon Break. Nei pressi possiamo trovare anche un grande parcheggio in cui lasciare la vettura. Entrambi gli itinerari si uniscono più a monte seguendo l’unica pista da sci per il Goletto di Gaver (mt.1795)
Il secondo itinerario si snoda nel fitto del bosco e dei comuni segnavia (sci infissi e ciaspole appese) indicano la traiettoria da seguire nel caso una nevicata improvvisa celi quella esistente. È norma, in questo periodo di vacanze, troviamo la traccia già ben battuta da altri escursionista che ci ha preceduto, ricordiamo che il luogo è molto frequentato anche nella stagione invernale.
Lungo il percorso transitiamo a fianco di bellissime baite in legno che costellano il paesaggio circostante, poi ci innestiamo in un alveo torrentizio e ne seguiremo il suo corso completamente innevato fino a immetterci nella rotabile che sale dalla valle del Caffaro. Essa serve per congiungere la Valle Sabbia con la Valle Camonica attraversando il Passo di Crocedomini che in questo periodo resta chiuso alla circolazione per ovvie ragioni.
Quindi la percorriamo con un tratto sempre in piano e man mano che avanziamo tagliando i tornanti più stretti giungiamo al Goletto di Gaver (mt.1795). A questo punto troviamo un bivio, noi dobbiamo tenere la sinistra altrimenti proseguiremmo per un altra meta verso la Val Cadino.
Il tracciato che seguiremo è quasi sempre ben tenuto in quanto meta prelibata per gli sci alpinisti e ciaspolatori che vogliono arrivare all’arrivo della seggiovia Misa. La pista è quasi sempre battuta in quanto molto frequentata da sportivi di ogni genere. Oltrepassato l’arrivo dello ski lift sulla destra continuiamo in leggera diagonale sempre lungo la pista da sci ed effettuiamo un’ ampia curva piuttosto ripido che ci porterà fino all’arrivo della seggiovia.
Dopo esserci lautamente ristorati, proseguiamo per un pendio che si trova proprio a ridosso della costruzione in cemento della seggiovia e con vari zig zag rimontiamo la pala. Sopra di noi, tra i piloni di un vecchio ski lift, sono collocate delle funi metalliche in uno stato di abbandono totale, seguendoli ci troviamo a transitare vicino a una fatiscente baracca utilizzata per il controllo degli impianti stessi. Questo è un luogo dove trovare riparo nel caso imperversasse una tormenta o decidessimo di non proseguire per la vetta.
Vista la giornata favorevole decidiamo di proseguire. Un lungo traverso ci si presenta dinnanzi, con scrupolosa cautela ci accingiamo a superarlo ricordando che il luogo presenta criticità nell’attraversarlo specialmente se carico di neve e in presenza di un grande numero di escursionisti.
Difficoltà tecniche poi, a parte fare attenzione alle cornici, non ve ne sono in quanto ci si muove su dorsale e in men che si dica raggiungiamo la croce di vetta.
Per quanto riguarda l’itinerario di discesa è il medesimo e presenta difficoltà moderate tranne che per il traverso prima citato che presenta tecniche per un buon sciatore alpinista sia per l’esposizione sia per la valutazione della stabilità del manto nevoso e nonché una discreta conoscenza nelle tecniche di soccorso per travolti da valanga. Per la parte restante le difficoltà sono adatte a un medio sciatore alpinista e non presentano criticità quanto lo presenterebbero delle piste rosse nelle varie aree sciistiche vicine (es. Maniva Ski area).
Alfredo Chiodi
Accompagnatore di Escursionismo del CAI di Gavardo sottosezione di Brescia.Esperto conoscitore delle montagne bresciane in particolar modo di quelle della ValleSabbia, territorio in cui vive ed effettua le sue escursioni. Collaboratore dell’equipe di vivilavalsabbia.com
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