Situato nella media valle Sabbia all’altezza del lago d’Idro il Mt. Manos lo si può raggiungere attraverso la val Degagna passando per l’abitato di Eno , oppure salendo dal lago attraverso l’abitato di Treviso Bresciano. Oltrepassata la stretta del fiume Chiese, in prossimità della Pieve d’Idro, si può già scorgere le sue pendici. Il versante occidentale è interamente prativo e abbastanza ripido. I suoi contorni sono arrotondati verso la vetta mentre ripidi pendii si riversano a ovest. Lo si può raggiungere in modo più dolce salendo per la strada che sale dal Cavallino della Fobbia e si porta nel luogo di vacanza di Coccaveglie. A est si diramano le tante valli che coronano la Valvestino in territorio Gardesano
Ascesa : 500 mt. circa
Lunghezza : 9 Km.
Durata : 4,30 h.
Altitudine partenza : 1112 mt.
Altitudine max. : 1516 mt.
Periodo : Inverno
Difficoltà : EAI (Escursionistica Ambiente Innevato)
Punti interesse : Centro di Vacanza di Coccaveglie
Tipo percorso : strada innevata, micro traccia
Appoggio : Ristorante Cavacca al Passo della Fobbia
Equipaggiamento : abbigliamento invernale, attrezzatura tecnica(ramponi, piccozza,arva)
Giunti a Vobarno ,ci si innesta nella valle Degagna in direzione dell’abitato di Eno. Superatolo si segue la irta e stretta strada che sale e si incrocia con la strada proveniente da Treviso Bresciano. Da qui in breve si raggiunge la Loc. Cavacca al Passo della Fobbia. Se la strada fosse sgombera dalla neve si può ancora proseguire per un altro Km e mezzo per raggiungere il passo del Cavallino.
27 Gennaio-2021
Da Vobarno saliamo rapidamente con l’auto per una tortuosa e stretta strada fino alla frazione di Eno, un centro abitato di poche anime posto su un costone assolato della Valle Degagna. Esso dista una decina di chilometri da dove le acque del torrente Agna torrente si gettano nel fiume Chiese.
Dal sagrato della chiesa si può domina l’intera vallata sottostante mentre le cime circostanti sbarrano a nord il resto della vallata. Una carreggiabile prosegue sul fianco sinistro giungendo ai valichi che permettono il congiungimento con le carreggiabili che salgono dal lago d’Idro e che forniscono una comunicazione montana tra Vobarno, Treviso Bresciano e Capovalle.
Giunti in prossimità delle radure prative della Fobbia di Treviso possiamo già individuare la nostra meta. Ampi pascoli si aprono in prossimità del valico. Non di meno sono presenti boschi di faggi e più a nord estese pinete, sui versanti più assolati sono presenti molte postazioni venatorie specialmente in prossimità di dossi e gole.
Molta neve è presente nei pascoli e sulle strade forestali per cui interrompiamo la nostra corsa per avventurarci a piedi verso il passo del Cavallino in Loc. Fobbia che dista da qui circa un chilometro e mezzo, qui incrociamo altre stradine che provengono dai versanti opposti.
Giunti al passo Vicì si continua diritto, raggirando il versante meridionale del monte Rio Secco fino a giungere al centro di vacanza prima citato. Nella zona si possono raggiungere svariate altre destinazioni tra le quali la Malga Corpaglione ,il rifugio Campei de Sima e proseguendo raggiungere il rifugio Pirlo allo Spino in territorio gardesano.
La direzione da prendere è segnalata dall’indicazione per Coccaveglie Bis dove è ubicata anche una struttura per vacanze a 1220 mt di altitudine. Questo luogo si presta ad accogliere gruppi Scout e oratoriali nel periodo di vacanza estiva quando la calura del fondovalle è insopportabile.
Una volta giunti a Coccaveglie Bis , se la strada non è intasata da troppa neve ed i pendii innevati si ritengono sgombri da possibili pericoli di valanghe, si può procedere in direzione dei tornanti salenti da ovest lungo il pendio. Viceversa è meglio percorrere la scorciatoia che sale ripida sul pendio posto in prossimità della chiesina e che si riaggancia al percorso precedente in una posizione più sicura.
Seguita la strada che si districa in leggera salita sotto sporgenze e pareti rocciose si giunge sotto un pendio non eccessivamente inclinato. Calzati i ramponi è possibile affrontare il pendio posto a sud per circa un centinaio di metri di dislivello. Una volta raggiunta la dorsale che sale da est si segue lo spartiacque fino alla vetta.
Da qui si può ammirare verso est la selvaggia valle di Valvestino con il suo invaso che si ramifica in tutte le valli laterali meno importanti.
Alfredo Chiodi
Accompagnatore di Escursionismo del CAI di Gavardo sottosezione di Brescia.Esperto conoscitore delle montagne bresciane in particolar modo di quelle della ValleSabbia, territorio in cui vive ed effettua le sue escursioni. Collaboratore dell’equipe di vivilavalsabbia.com
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